La laicità dello stato
Nel nostro comune (Arese) si è aperto un dibattito di grande valore culturale e politico. Certamente siamo fra i primi in Lombardia e forse fra i primi in Italia a porsi il problema delle nostre tradizioni e a domandarsi se corrispondono ai principi costituzionali ai quali dobbiamo sempre guardare come una guida sicura.
Nelle due lettere sono racchiuse motivazionin e riflessioni che animeranno il dibattito che va sottratto alle polemiche fra gli schieramenti perchè tocca ciascuno di noi: il nostro credo religioso ma anche il nostro personale impegno per uno stato laico e democratico. a parire dalla sua articolazione di base, il comune.
Questa la lettera delle liste di opposizione (Centrodestra) sul problema delle cerimonie religiose in occasione delle celebrazioni pubbliche del 4 novembre.
Questa la risposta del Sindaco e della maggioranza (Centrosinistra) a sostegno delle decisioni prese sullo stesso argomento..
Arese 26/10/2023
LETTERA APERTA AL SIGNOR SINDACO DI ARESE
Gentilissimo Signor Sindaco, come Lei sicuramente sà, il 4 novembre prossimo, così come da oltre 100 anni, si celebra in tutta Italia, la festa della Unità d’Italia e delle Forze Armate. Anche nella nostra Città, in collaborazione con le autorità Civili e la Comunità Cristiana, da moltissimi anni si celebra questa ricorrenza il cui programma ha sempre previsto la celebrazione della Santa Messa di suffragio, la benedizione delle tre corone di alloro da depositare ai piedi dei punti di memoria siti nei due cimiteri cittadini e davanti al Cippo posto a ricordo, in Piazza Carlo Alberto Dalla Chiesa.
E’ una tradizione tramandata di generazione in generazione, e organizzata con accordo di tutti (autorità civili e Comunità Cristiana), e con la presenza al Governo della Città, di forze politiche di tutto l’arco costituzionale, la Comunità Cristiana, il mondo dell’associazionismo e liberi cittadini di qualsiasi orientamento politico.
E’ stato sempre un momento di fratellanza ed amicizia che ci ha visto uniti nel fare memoria e ricordare i nostri cari eroi che hanno lottato per un ideale di patria sacrificando anche la loro vita per farci dono di un altissimo valore civile che è la DEMOCRAZIA.
Quest’anno questa ricorrenza, questo momento di ricordo, Lei lo ha voluto cambiare eliminando dal programma la parte ufficiale della Santa Messa e la Benedizione delle Corone. Non riusciamo a spiegarci la ratio che sta alla base della scelta che siamo certi abbia presa in accordo con la Sua Giunta ed i consiglieri di maggioranza.
Si può essere Credenti o indifferenti, ma la democrazia, la Patria, la fratellanza sono valori di tutta e diciamo tutta, la Comunità Aresina, non di una sola Parte…. Ed allora Egregio Signor Sindaco quale è stata la valutazione che Ella ha fatto con la Sua Giunta, che l’ha portato ad una simile decisione?
Come Cristiani ci sentiamo profondamente discriminati, come cittadini della comunità di Arese, siamo profondamente offesi della modifica motu-proprio apportata ad uno storico evento come la festa del 4 novembre.
Ci siamo permessi di sondare diversi comuni del territorio governati da maggioranze politiche appartenenti a diversi ideologie, e non abbiamo trovato cerimonia che non prevedesse anche una cerimonia cristiana. Ci auguriamo voglia rivedere la Sua decisione contribuendo in tal modo a riproporre la cerimonia che ha sempre affratellato la Comunità Civile e la comunità Cristiana nel ricordo super parte di coloro che hanno combattuto fianco a fianco del fratello Aresino.
Grazie della Sua attenzione
Firmata: :
LISTA Tellini Sindaco Lista Forza Italia Lista Arese Rinasce Lista Fratelli d’Italia
Arese 31/10/2023
Gentili consiglieri e gentili consigliere,
vi ringrazio per la lettera che mi dà modo di spiegare pubblicamente a voi e alla città le ragioni che stanno alla base della scelta, che ho già avuto modo di comunicare privatamente e anticipatamente ai diversi soggetti coinvolti nell’organizzazione delle celebrazioni istituzionali, di modificare il programma delle stesse.
Le tradizioni, a cui voi vi siete richiamati, sono un elemento fondamentale dell’identità e della riconoscibilità di una comunità ma viverle come qualcosa di statico e immutabile nel tempo rischia di svuotarne il significato e di renderle puro e vuoto formalismo, un qualcosa per pochi e non per tutti.
In particolare, la Costituzione italiana sulla quale sono stato chiamato a giurare e che è a fondamento della nostra Repubblica, richiama nelle forme previste dagli articoli 7 e 8 la laicità quale elemento caratterizzante del nostro Stato democratico, repubblicano e liberale. Laicità che a mio avviso non va intesa come valore in sé ma innanzitutto come pratica per garantire la coesione e l’unità del Paese riconoscendo nel contempo la multiculturalità, la pluralità e le differenze religiose, filosofiche e morali presenti all’interno della società. Laicità che non significa indifferenza ma equidistanza e imparzialità dello Stato rispetto al fenomeno religioso. Laicità che difende e garantisce la coscienza e la libertà individuale di tutti. Laicità che definisce e protegge le reciproche prerogative tra Stato ed enti religiosi e morali.
Questo è il perimetro nel quale ritengo di dover esercitare la mia funzione di Sindaco e che ritengo essere il più corretto per rappresentare la comunità nella sua interezza. E coerentemente con tutto ciò che abbiamo ritenuto di dover escludere la messa e la benedizione delle corone dal programma ufficiale pur organizzando il tutto in modo tale da garantire a chi ne avrà piacere di partecipare alla celebrazione che comunque si terrà nelle modalità che la parrocchia riterrà più opportune.
Tengo a sottolineare che nella scelta fatta dall’amministrazione non vi è una presa di distanza dalla cultura e storia cristiana che assieme a quella greca e illuminista dell’età moderna rappresenta una delle radici culturali dell’Europa e del nostro Paese ma la convinzione che ridurre un momento importante di Fede e di celebrazione eucaristica quale è la messa a un momento di generica fratellanza e di generica comunità sia irrispettoso verso chi crede e ha un convincimento personale profondo sulle questioni di Fede e del rapporto con Dio. Sono convinto che mai come in questo drammatico periodo storico serva la pratica della sostanza più che di quella della forma. I valori che avete richiamato e che sono quelli della nostra Costituzione sono pienamente rappresentati dalla cerimonia istituzionale.
Per queste ragioni, pur ringraziandovi per la pacata e circostanziata lettera, ritengo doveroso proseguire su questa strada e dunque confermo che per quanto riguarda le cerimonie istituzionali organizzate dal Comune non saranno più previsti momenti di carattere strettamente religioso.
Cordiali saluti
Il sindaco – Luca Nuvoli
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