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Interviste: Marco Carcano

 

Marco Carcano eletto Presidente della CooperativaIntervista Michela Palestra 2023

La coop ad Arese: l’aspetto sociale e la presenza sul territorio.

Intervista a Marco Carcano, presidente della Cooperativa Agricola Edificatrice di Arese 

a cura di Gianluca Arrighi 
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Arese 10/11/2020 

Pubblicata:
Torrazza n° 3, novembre 2020

Dopo l'assemblea di giugno che ha rinnovato il CdA, quali sono le discontinuità con la gestione precedente e quali saranno le linee guida della nuova amministrazione?

La prima metà della gestione precedente (presidente Turconi, ndr.) è stata attenta alle esigenze dell' “azienda”, ma insufficiente rispetto alle peculiari caratteristiche di una cooperativa. Personalmente ero contrario alle dimissioni del presidente ma, probabilmente, oltre alle motivazioni personali addotte, era evidente l'impossibilità di potere applicare criteri strettamente imprenditoriali ad un organismo molto più complesso e articolato. Le linee guida che ci siamo proposti, alcune delle quali sono in marcata discontinuità con la gestione precedente, sono così sintetizzabili:

a) una ovvia attenzione alle esigenze dell'“azienda, con la ricerca di un corretto rapporto tra costi e ricavi;
b) recupero dell'anima cooperativistica e sociale, con un maggiore legame con il territorio e le sue attività;
c) dare maggior protagonismo ai nostri circa 1000 soci;
d) ritornare ad un più stretto legame di collaborazione con la Lega delle Cooperative, sia per le consulenze economiche e di bilancio, sia per la partecipazione alle sue iniziative.

Con i suoi oltre 100 anni la Cooperativa rientra a buon diritto nel novero delle istituzioni aresine però, in particolare sotto l'aspetto commerciale, sembra risentire della concorrenza con altre realtà e anche l'emergenza sanitaria può avere influito sull'attività. Cosa ne pensi?

Sicuramente le numerose realtà commerciali della zona costituiscono un problema di concorrenza, in particolare la presenza dell'ultimo insediamento aperto nell'area sud di Arese. La Cooperativa ha però un suo bacino consistente e stiamo elaborando alcuni progetti, per i 3 settori (negozio, appartamenti, bar), per rinnovarla e renderla più competitiva. Per quanto riguarda gli effetti dell'emergenza sanitaria posso dire che, durante il primo lockdown, la Cooperativa ha svolto una preziosa e apprezzata funzione sociale con il servizio a domicilio e questo ci ha permesso di ridurne l'impatto. A proposito di questo servizio, lo stiamo potenziando per dotarlo, in uno spirito cooperativistico, di tre caratteristiche specifiche: a) la gratuità per i soci; b) la possibilità di ordinare la spesa anche per telefono, con una “voce” che può dare consigli sui prodotti; c) la spesa consegnata il giorno dopo o il giorno stesso dell’ordine.

L'“Istituzione Cooperativa” ha forse perso un po' contatto con la socialità aresina e con i soci. Sei d'accordo? Se sì come è possibile recuperare questo rapporto e cosa intendi con “dare maggior protagonismo ai soci”?

Come ho detto prima, uno degli obiettivi è quello di recuperare l'anima cooperativistica rafforzandone l'aspetto sociale e la presenza nel territorio. Il consiglio di amministrazione si è dato un nuovo metodo di lavoro, assegnando compiti diversificati ai suoi componenti ed anche questo contribuirà al necessario rilancio. Lavoreremo anche per fornire un più moderno e partecipato strumento di gestione dei diversi appartamenti, elaborando un apposito “regolamento condominiale” da affiancare all’attuale “regolamento di assegnazione in godimento di alloggio sociale”. Inoltre, anche per evitare possibili equivoci, ci impegneremo nella elaborazione di un regolamento elettorale per il rinnovo del CdA che sappia mettere insieme i due principi della rappresentanza e della governabilità. Inoltre stiamo lavorando ad una nuova “anagrafe dei soci” che ci permetta di avere un rapporto costante con loro che rappresentano, ovviamente, il bene più prezioso. Infine una ultima considerazione che ritengo significativa. Oggi noi dobbiamo porci l’interrogativo che circa cento anni fa si sono posti, probabilmente, i fondatori della nostra cooperativa: “Come possiamo aiutare ed essere utili alle persone e alla comunità aresina nel suo complesso?”. Le risposte da fornire oggi sono molto diverse ma questo nuovo Consiglio di amministrazione si è posto la stessa domanda.

È prevista qualche novità riguardante il negozio, la proprietà immobiliare e il bar?

Per quanto riguarda il negozio sarà esteso il servizio a domicilio, gratuito per i soci e legato ad una spesa minima per gli altri clienti. Dopo l'acquisizione della macelleria, vorremmo ora ampliare l'offerta introducendo un settore “gourmet”, con prodotti qualificati di provenienza regionale.

Per alcuni dei ben 19 appartamenti della proprietà indivisa devono essere effettuati interventi di manutenzione; si sta valutando di integrarli con quelli oggi incentivati per il contenimento dei consumi energetici, cogliendo l'occasione per un miglioramento della qualità degli immobili. Dobbiamo poi verificare i criteri di assegnazione degli appartamenti e l'entità degli affitti calmierati.

Infine il bar, oggi gestito dal QuiArese/TechCafè che svolge una encomiabile funzione di servizio, anche sociale, nella zona. Stiamo studiando la possibilità di riadattare alcuni spazi per il coworking, per offrire un ambiente di lavoro dotato di vari servizi. Sarebbe anche interessante ma è ancora tutta da verificare la fattibilità tecnica, amministrativa ed economica di uno spazio per il fitness da realizzare nei locali sottostanti al bar.

 

 

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