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Interviste: Michela Palestra

 

Michela Palestra candidata consiglio regionale della LombardiaIntervista Michela Palestra 2023

Un nuovo impegno per cambiare la Lombardia

a cura di Gianluca Arrighi 
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Arese 1/2/2023 

Intervista a Michela Palestra, Sindaca di Arese, Vicesindaca di Città Metropolitana in occasione della sua candidatura, nella lista per “Majorino Presidente - Patto Civico”, al Consiglio regionale lombardo del 12 febbraio 2023

Pubblicato:
Torrazza n° 1, febbraio 2023

Come nasce la tua candidatura nella lista civica a sostegno d Majorino e quali sono le considerazioni personali e politiche che ti hanno portato a decidere?
La scintilla è stata una telefonata con Majorino, quando mi ha chiesto di dare valore al mio percorso di Sindaca civica. Sentire in modo così chiaro che il mio contributo nella lista “Patto Civico” a suo sostegno era considerato prezioso è stato importante e mi ha convinto. È successo così che, ancora una volta, la mia vita ha preso una strada imprevista, mettendo in discussione scelte familiari e lavorative.


Ma sono assolutamente convinta che sia stato importante fare un passo in avanti. Il primo confronto è stato in famiglia, perchè questi 10 anni sono stati totalizzanti e chi ne ha pagato il prezzo più alto sono stati gli affetti familiari. 
L’appoggio di mio marito è stato costante, con grande generosità e non è mancato neppure in questa occasione. Sorprendente la reazione dei miei 3 figli: in modo diverso, mi hanno spronato a intraprendere questa avventura; il messaggio forte stato che l’impegno per il bene comune verso cui li stimolo quotidiana­mente poteva essere continuato in modo diverso. Anche se, con il sorriso, mi hanno chiesto di fare un po’ più di spazio alla famiglia. Così le loro riflessioni mi hanno aiutato a decidere e in effetti, con grande serenità, ma altrettanta determi­nazione, sono convinta che questo sia proprio il momento giusto per racco­gliere una nuova sfida e valorizzare le competenze acquisite per un progetto di cambiamento importante della nostra Regione. Serve strategia, serve visione, in questi anni ho avuto modo di toccare con mano quanto, fino ad ora, siano state sbagliate le politiche sanitarie, assenti quelle ambientali, solo per citare due aspetti di cui mi sono occupata in prima persona. Sto terminando il mio secondo mandato da Sindaca e il ruolo sul territo­rio e il mio ruolo di Vicesindaca della Città Metropolitana mi permettono di met­tere a disposizione 10 anni di espe­rienza, a 360 gradi: dalla gestione della mia città, alla gestione di fondi PNRR su scala metropolitana, esperienza utile per un progetto politico, come quello proposto da Pierfrancesco Majorino e dalla lista “Patto Civico” in cui mi can­dido che, da un lato, vuol rimettere al centro delle politiche di Regione Lom­bardia il rapporto con i comuni e le co­munità locali lombarde, dall’altro far competere la Lombardia a livello inter­nazionale, valorizzando tutte le risorse e le opportunità provenienti dall’Europa.

In quali ambiti pensi di poter dare maggiormente il tuo contributo e quali istanze pensi di portare avanti per il nostro territorio? 
L’ambito che mi sta più a cuore è quello ambientale. Le politiche della Regione di questi anni sono state del tutto inadeguate, considerando che la Pianura Pa­dana è l’area più inquinata d’Europa.
Abbiamo il dovere, anche nei confronti delle prossime generazioni, di fare tutti gli sforzi che come amministratori sono nelle nostre mani. Credo che il lavoro di trattativa, continuo, tenace, puntuale che ho fatto in questi anni da Sindaca per la riqualificazione dell’area ex Alfa Romeo sono la dimostrazione di come sia possi­bile promuovere progetti che non siano dannosi per l’ambiente, come sarebbe stata per esempio la pista da sci indoor, a favore di interventi che restituiscano spazi verdi e vivibili per le persone e le comunit locali. Oggi infatti in quell’area si discute di una grande foresta urbana, destinata ad attività ricreative e sportive, riducendo le isole di calore prodotte dal cemento, grande vulnus di tutto il terri­torio milanese e metropolitano.

In una regione particolarmente sfruttata, come si possono coniugare i “miti” dello sviluppo e delle infrastrutture, con la sal­vaguardia dell'ambiente?
Sono fermamente convinta che la con­trapposizione fra sviluppo e ambiente sia sbagliata. Bisogna ripensare totalmente molte delle infrastrutture che si stanno programmando, con un impegno enorme di risorse pubbliche. Prima di realizzare nuove strade serve agire sulle strade esi-stenti, migliorarle, minimizzare il con­sumo di suolo. Serve investire in trasporto pubblico su ferro, sostenere fortemente il trasporto su gomma, serve determinare le condizioni per uno svi­luppo diverso. Ho avuto l’onore di essere Presidente per 6 anni del Parco Agricolo Sud Milano, una realtà costellata da ec­cellenze che è già stata ferita profonda­mente dall’intervento dell’uomo, un’area con un forte valore produttivo agricolo, un patrimonio prezioso di storia e cul­tura, un potenziale enorme di sviluppo anche economico per il territorio, dove agricoltura, cibo sano, valore ambientale rappresentano un patrimonio enorme per l’area metropolitana. Serve valorizzare realtà come queste, non sacrificarle in l'eccellenza lombarda: senz'altro per la sanità privata, meno per quella pub­blica!

L'eccellenza lombarda: senz'altro per la sanità privata, meno per quella pub­blica! La “cura” Formigoni-Maroni-Fontana ha causato un forte arretramento in termini di efficienza e presenza sul territorio. Cosa ne pensi? 
Come Sindaca, soprattutto durante l’emergenza Covid, ho toccato con mano, ogni giorno, le difficoltà delle persone di trovare la giusta, vicina e tempestiva assistenza sanitaria. Sap­piamo tutti del problema dei medici di base, anche ad Arese, acuito dopo i molti pensionamenti che non hanno avuto adeguate sostituzioni. Dobbiamo potenziare la medicina territoriale. Le case di comunità oggi non sono un’al­ternativa adeguata, sono solo una pro­messa non realizzata. Dove sono state inaugurate, nel migliore dei casi, sono stati mantenuti i servizi preesistenti, in altri casi risultano scatole vuote.. Sono inaccettabili le liste e i tempi di attesa per fare degli esami o curarsi. Le per­sone, come ci dicono i dati, stanno ri­nunciando alla loro salute, che invece è una priorità per ciascuno di noi. Questo non deve accadere in una Regione come la nostra, dove ci sono davvero eccellenze sanitarie a tutti i livelli. La salute è un diritto primario ed è dovere degli amministratori difenderlo e ga­rantirlo. Credo anche che un altro nodo essenziale delle politiche regionali, su cui ci si dovrà molto impegnare, sia promuovere l’integrazione dell’assi­stenza sanitaria con quella sociale, anche a fronte dell’invecchiamento della popolazione. Le due cose devono andare necessariamente insieme se vo­gliamo davvero promuovere il benes­sere delle persone.

 

 

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